07/11/2014 Cavallasca e il FAI

In campagna elettorale l’avevamo scritto: la valorizzazione di Villa Imbonati  passava anche attraverso il suo inserimento nel circuito FAI ed in particolare in quello relativo alle primavere del FAI.

 

Con piacere leggiamo che domenica 9 si terrà una prima iniziativa di collaborazione con il comitato comasco del FAI per una visita guidata a Villa Imbonati.

Tutto bene si dirà? Diciamo sì, almeno come inizio,  con qualche perplessità.

Ci lascia molto perplesso infatti il contributo minimo di 12 euro, richiesto ad ogni visitatore, per fare una visita guidata per altro da un cavallaschino doc:  tanto, troppo, soprattutto se paragonato ai normali costi di accesso a musei e siti di interesse artistico, anche nella nostra stessa provincia. Per tutti basti pensare a Villa Carlotta, il cui prezzo di accesso è di 9 euro.

Oltretutto quei 12 euro finirebbero direttamente nelle casse del FAI; non si può dire certo che Cavallasca ne abbia il minimo beneficio economico, quando, dentro il capitolo della valorizzazione della Villa e del suo Parco, c’è, inevitabilmente, il passaggio della sua “messa  a reddito”.

Abbiamo inoltre saputo che Villa Imbonati non verrà più data per mostre, destinando il locale della ex farmacia a tali scopi. Un insulto alla bellezza in cui deve avvenire una mostra, di qualsiasi livello.

Ci chiediamo , sempre più perplessi, a questo punto: quale è la politica di valorizzazione di Villa Imbonati portata avanti da questa amministrazione? Farne un sarcofago quasi inviolabile?

Quale idea culturale ci sta dietro? Quali ragioni hanno spinto l’assessore Bernasconi a non abbinare i saloni di una bellissima Villa alla esposizione di  quadri o opere artistiche, quando  quasi sempre , in casi simili, ciò avviene (vedi Villa Olmo)?

Domande che attendono risposte che facciano chiarezza. 

Riccardo Gagliardi