30/03/2015 Si dice che ...

1) Stiamo subendo un’invasione di migranti
2) I migranti che arrivano  sono falsi profughi
3) portano via il lavoro agli italiani 
4) aumentano il livello di insicurezza, la criminalità e sono infiltrati dell’ISIS
5) vengono dati loro 34 euro al giorno
6) solo ad una minima parte viene riconosciuto loro lo status di rifugiato politico
7) è bene aiutarli a casa loro
8) questo è un business per le cooperative rosse e bianche

 

DATI ALLA MANO

1) Nel 2014 sono arrivati in Italia 185.659 migranti di cui 119.593 non sono rimasti in Italia ma hanno proseguito per il Nord Europa.  Gli sbarchi nei primi due mesi del 2015 sono stati complessivamente 7882 (dati ministero interno). In provincia di Como oltre 500 (dati caritas diocesana). Ciò significa una presenza relativa agli abitanti pari allo 0,1% in Italia , allo 0,05 in Lombardia e alla 0,08 in provincia di Como. Ci sono Paesi al mondo, insospettabili, che accolgono molto più migranti: Pakistan, Libano, Iraq, nazioni in condizioni socio-economiche peggiori rispetto all’Italia. Dunque di quale invasione si tratta?

2) la gran parte dei migranti in Italia arriva da zone di conflitto e persecuzioni quali  Siria, Palestina, Sudan, Afghanistan, eritrea, Somalia) Sono arrivati 35.000 siriani, 33000 eritrei e 21.000 somali. In provincia di Como è varia: Gambia, Guinea Bissau, Mali, Senegal, Costa d’Avorio, Nigeria, Ghana, Etiopia, Afghanistan e Pakistan. In Italia siamo quasi al 60% di persone che hanno diritto alla protezione internazionale. Poi ovviamente ci sono persone fuggite dalla povertà e da situazioni socio-economiche tremende su cui le responsabilità storiche della parte più ricca del pianeta emergono in modo preponderante. 

3) Il problema del lavoro è molto serio e riguarda politiche nazionali di vasto respiro. Rimane il fatto che molti di questi migranti hanno le medesime difficoltà nel trovare il lavoro, anche in aree in cui spesso non si trova disponibilità di manodopera tra gli italiani.

4) Non vi stato in Provincia di Como alcun problema legato alla sicurezza dei migranti; a Cavallasca men che meno ed anzi vi è già in atto una bella integrazione tra i profughi e residenti.       

5) Dei 34,5 euro riconosciuti alla cooperativa 2,50 vengono dati giornalmente a ciascun profugo per spese personali (sigarette, schede telefoniche) . Il resto serve per vitto, alloggio, vestiario, igiene personale, attività di intermediazione culturale, inserimento lavorativo, etc. Di quali megacifre  stiamo parlando?

6) Da aprile 2013 a marzo 2014 sono state accolte 16.185 domande di asilo sulle 25.245 richieste. Su questi dati vanno comprese e protezioni internazionali, sussidiarie e umanitarie. Un dato composto ma molto differente e lontano dall’affermazione che solo una minima parte ottiene lo status.

7) Va bene aiutarli a casa loro, ma esistono le condizioni per farlo? Li aiutiamo in villaggi che non ci sono più? O è solo il paravento per taluni in realtà per far muovere le dita sul grilletto dei fucili per rimandare i migranti a casa loro? Semmai forse dovremmo chiederci cosa la parte più ricca del mondo ha fatto per aiutare la parte più povera, in cui le persone vivono con meno di 2 dollari al giorno. Non possiamo non riconoscere che sussistano colpe storiche, il colonialismo, lo sfruttamento di risorse naturali e delle persone, il mercato delle armi. Abbiamo persino pensato di esportare i modelli di democrazia con i risultati tragici che abbiamo sotto gli occhi. Sono certamente questioni molto più grandi di noi, che meriterebbero una riflessione e un approfondimento seri, che è giusto affrontare in una comunità piccola come la nostra.       

8) I comportamenti malavitosi e legati al malaffare, per altro fatti sulla pelle di disperati, che finiscono per vivere in condizioni drammatiche dal punto di vista igienico e  personale,   devono essere perseguiti con forza e tenacia. Capiamo bene che i 34,5 euro dati alle cooperative sono appena sufficienti se si fanno tutti i servizi preposti. Alcune di queste cooperative hanno addirittura tirato fuori di tasca propria i soldi per gestire i profughi perché devono ancora devono essere pagati dalla prefettura. Questo però non si dice e non si sa. E’ proprio vero: spesso è più facile e gridare allo scandalo di pochi farabutti, piuttosto che sottolineare lo spirito di sacrificio e la generosità con cui molti uomini e donne lavorano per aiutare persone in difficoltà. Il punto sta nella capacità della Prefettura di verificare che questi servizi vengano effettivamente effettuati da chi vince i bandi.

Ma alla fine cosa rimane di questa discussione?

Noi crediamo che dentro un dramma di vastità mondiale, debba sempre prevalere la logica del cosa possiamo fare noi nel nostro piccolo, ora.
Debba sempre prevalere l’uomo, i suoi comportamenti, coi suoi limiti e i suoi  talenti, non un giudizio che spesso è pregiudizio, figlio della disumanità ancora prima che del razzismo.
Ecco perché agli allarmismi ed alla paura preferiamo il dialogo e la conoscenza.
Ecco perché oggi possiamo insieme scrivere una bella pagina per Cavallasca e la sua capacità di accoglienza, in cui ciascuno di noi faccia un pezzo di strada, affinchè oggi chi è aiutato possa essere risorsa per sé e per la comunità in cui è accolto.