04/05/2014 - Il coraggio di cambiare

Il coraggio di cambiare” è una bella frase; può essere inserita in molti discorsi nei quali spicca per la sua forza ed autorevolezza e li rende più forti; oppure può essere usata come slogan accattivante per suggerire grandi capacità e grandi risorse.

È  una frase importante, da usare con parsimonia, solo quando è veramente utile,

Perché “coraggio” ?  e, soprattutto, perché “cambiare”?.

Chi deve aver coraggio? Chi deve cambiare?

Nella pubblica amministrazione le regole sono tante e quelli che devono rispettarle, di solito, non sono quelli che possono cambiarle.

Gli elettori invece possono decidere di cambiare i propri governanti anche se pare difficile cambiare quando gli amministratori tirano avanti in qualche modo, fanno solo le cose indispensabili e obbligatorie, non scontentano nessuno e  si lasciano andare ad un comodo “non posso fare altro”.

Questi amministratori continueranno a fare “quello che possono” e i problemi continueranno a non risolversi; e sarà sempre colpa di qualcun altro (lo Stato, la Regione, la crisi etc. etc.).

Se però gli elettori avranno coraggio, se avranno il coraggio di farlo davvero, sceglieranno quelli che hanno esperienza, capacità, freschezza e voglia di fare, e proveranno a cambiare.

Per gli amministratori ci vuole coraggio, quello vero, a far cambiare le abitudini e i comportamenti degli operatori per una maggiore efficienza ed economicità dei servizi ai cittadini (in questo cambiamento hanno enorme importanza la serietà, disponibilità e capacità che i dipendenti comunque dimostrano ogni giorno).

Ci vuole coraggio, quello vero, a cambiare il modo rapportarsi con la gente; il modo di considerarla non solo il “cliente” della azienda pubblica, ma anche il vero “padrone” dell’azienda stessa;

un padrone da informare, consultare, coinvolgere nelle scelte più importanti della comunità.

Dichiarare, quindi, che si ha “Il coraggio di cambiare” è come stipulare un contratto : è assumere l’impegno di dimostrare di avere i cosiddetti attributi per fare qualcosa che non è facile, che anzi è molto difficile.

Noi, questo coraggio, anche se non lo usiamo come slogan, ce l’abbiamo davvero perché, come diceva Manzoni, 

Il coraggio chi non ce l'ha non se lo può dare”.

Gregorio Castelli